Pensiero no vax: la paura genera solo paura

Anche oggi è comparso sul social l’ennesimo post scritto da un no vax. Al solito, parole pesanti e insulti incorniciano l’interpretazione personale data in pasto a tutti quelli che, come me, si trovano a scorrere la home page del social. Il mio pensiero è subito andato a quelle persone che, come me, nutrono timori e preoccupazioni. Mi sono domandato: è giusto alimentare la paura della morte?

Sì, è proprio questo l’argomento con cui, ogni giorno, dobbiamo fare i conti. Magari mi alzo di buon umore, e mentre faccio colazione do uno sguardo alle notizie del giorno! Errore fatale. Se vuoi conservare la tua serenità per il resto della giornata mai e poi mai dare “uno sguardo” alle notizie del giorno. Guerre, malattie, incidenti, pandemie, morti di fame, inquinamento, e chi più ne ha più ne metta. Allora mi chiedo, ma è proprio questo il mondo che vogliamo per noi e per i nostri figli? Ti starai chiedendo a questo punto dove voglio arrivare. Non desidero mettere il dito nella piaga, visto che sappiamo tutti in che mondo viviamo, no, desidero però porre una domanda a quelli che ogni giorno contribuiscono a creare paure e timori, anziché aiutare a lenire le sofferenze che ogni giorno ognuno di noi vive suo malgrado, in un modo o nell’alto nella sua vita. Mi spiego meglio.

I no vax, vanno in cerca della notizia di chi, a causa del vaccino, ha avuto complicazioni serie e poi è morto. Quindi la cercano, la postano, la commentano. Il risultato può essere solo uno, aumento dei timori e delle paure nelle persone fragili o indecise che magari non andranno a vaccinarsi a causa loro. Mi chiedo: avete mai riflettuto sul fatto che così facendo esponete voi stessi al rischio di avere sulla coscienza una persona che, a causa del vostro post potrebbe non vaccinarsi e, sempre a causa vostra, potrebbe contrarre il Covid, potrebbe essere ricoverata d’urgenza in sala di rianimazione con il rischio di morirne? A me sembra che postare notizie sugli scontati rischi del vaccino (che ci sono sempre stati), contribuendo ad aumentare la paura della gente, sia anche questo un grosso rischio! Ritengo che chi costantemente richiama l’attenzione su questi eventi sia un po’ in contraddizione: se volete evitare i rischi e per questo avvertite la gente con i vostri post, perchè contribuite a crearne di nuovi e ad alimentare paure?

Avrete anche voi aperto e letto le controindicazioni del bugiardino di un comune farmaco, quelli che compriamo e consumiamo abitualmente, non so, un antibiotico… siete diventati “no-antibiotics”? Ma, se mi permettete vorrei fare un’altra domanda semplice, perché io non ho risposte ma solo quesiti. La domanda è questa: c’è una sola cosa nella nostra vita che sia priva di rischi? Faccio un esempio. Ogni giorno prendiamo la macchina per andare a lavoro (per chi ce l’ha un lavoro, di questi tempi). Sai ogni giorno quanti incidenti d’auto, motorini, biciclette, monopattini elettrici avvengono, solo in un giorno, solo in Italia? Io per curiosità ho dato uno sguardo e la cifra è impressionante. Oggi i dati sono ha disposizione di tutti, basta digitare “incidenti stradali in città al giorno” ho digitato la prima cosa che mi è venuta in mente, per dire… ebbene nel 2019 per esempio, si sono registrati 172.183 incidenti stradali in Italia con lesioni a persone (quasi 472 al giorno). Questi hanno causato 9 morti e 661 feriti ogni giorno. E non sono stato lì a cercare di approfondire più di tanto. Mi sono fermato al primo dato trovato. In teoria un “no-drive”, dovrebbe postare ogni giorno un post con un morto per incidente? Allora cosa possiamo proporre a tutti, di non prendere più nessun mezzo di locomozione perchè è rischioso?

Senza parlare degli incidenti domestici, che hanno statistiche impressionanti, forse anche più di quelli automobilistici. Ho digitato come chiave di ricerca: “numero di incidenti domestici in Italia, ultime statistiche” (link a fine articolo): “Incidenti domestici: ogni anno 4,5 milioni, di cui 8mila mortali. I pericoli più temuti sono le fughe di gas, gli incendi e le perdite d’acqua ma l’incidente più frequente è la caduta”. Non mi puoi dire che non sia rischioso solo alzarsi dal letto: che facciamo, rimaniamo al letto e diventiamo “no-get up”? Chiedo a chi, in quanto no vax, si sente in dovere di insultare chi, invece, è pro: sei consapevole del fatto che il rischio è parte della vita o pensavi di vivere in eterno, al sicuro da ogni pericolo, per sempre? Sto parlando del fatto che le sole cose certe, nella vita, sono il momento in cui si nasce e il momento in cui si muore, punto.

Il vaccino è e resta una delle scoperte di sempre, più utili all’uomo, secondo il mio modesto parere. Sul portale della Fondazione Umberto Veronesi si leggono le testuali parole che riporto qui di seguito: “La storia dell’uomo è stata caratterizzata da decine di epidemie e pandemie, prima di quella determinata dal Sars-Cov-2. Le più importanti raccontate nel nuovo quaderno dedicato ai virus”, poi è riportata una tabella con le varie epidemie con le relative percentuali di casi fatali: Vaiolo 30% Difterite 5 -10%, Poliomelite 5-10% e poi Pertosse, Morbillo, Parotite, Rosolia, Ebola, Influenza, Sars, Mers. Purtroppo, anche nel caso del vaccino, di qualunque vaccino, c’è una piccola probabilità che ci siano effetti collaterali per una percentuale ridottissima di persone, e per alcune di esse possono essere anche mortali. Ma, a fronte di questa piccolissima percentuale di casi negativi, ce n’è una grandissima percentuale che, una volta vaccinato, sarà protetto dal virus. A questo proposito si legge sul sito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) a proposito del buon funzionamento del vaccino di cui riporto l’indirizzo internet qui sotto per chi voglia farsi una propria opinione: “L’analisi congiunta ha evidenziato che il rischio di infezione da SARS-CoV-2, ricovero e decesso diminuisce progressivamente dopo le prime due settimane e fino a circa 35 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Dopo i 35 giorni si osserva una stabilizzazione della riduzione che è circa dell’80% per il rischio di diagnosi, del 90% per il rischio di ricovero e del 95% per il rischio di decesso”.

Le percentuali parlano da sole. Desidero così concludere il mio post, che poi è diventato un articolo vero e proprio mio malgrado, la vogliamo smettere di creare, alimentare paure e timori nelle persone, ma non vi bastano quelli che ogni giorno dobbiamo affrontare in casa e fuori casa? Personalmente ci andrei piano con il post di sfogo e di protesta quando si parla di salute pubblica. Posso comprenderne il motivo, ma il risultato è comunque quello di creare un altro rischio peggiore, la paura. La paura può essere utile se ti tiene alla larga dai pericoli, ma allo stesso tempo può farti commettere errori peggiori se non ti fa ragionare bene e quindi diventare peggiore del pericolo stesso.
Quindi, lasciamo che ognuno scelga secondo la propria coscienza, e che si informi nei canali di informazione preposti e disposti da professionisti del settore. Rispettando e sostenendo anche, senza cercare di influenzare le opinioni degli altri solo perché sentiamo il bisogno di urlare le nostre paure al mondo. Ricordiamoci che siamo tutti sulla stessa barca, chiamata Terra, e per dirla con il poeta John Donne “nessun uomo è un’isola…”.
Fonti:

https://www.rainews.it/
https://www.epicentro.iss.it/