La diversità come ricchezza

“Poiché sei diverso, sei come me”

Ognuno di “noi” è diverso dagli altri per natura, personalità, modo di pensare, di agire ecc., è quindi una cosa naturale essere diversi, è un dato di fatto. In quanto individui sentiamo la nostra individualità separata da quella degli altri, io non sono te, tu non sei me, anche questo è un dato di fatto.

Quindi a rigor di logica il nostro approccio con la diversità dovrebbe essere di totale accettazione e comprensione e non di rifiuto o conflitto, essendo una condizione questa basata sulla realtà oggettiva. Ma no, il “diverso”, guarda caso, il più delle volte non piace, viene visto come qualcosa di alieno e quindi, allontanato, respinto se non deriso, sminuito, fino ad arrivare agli estremi più indegni per un essere umano quali picchiato, bullizzato, emarginato. La cronaca dei giorni nostri è piena di notizie tragiche di sparatorie dentro le scuole perpetrate dagli stessi “diversi” che alla fine perdono il lume della ragione e si mettono ad ammazzare, quelle stesse persone che guarda il caso non si sono rese conto di essere a loro volta diverse in un modo o nell’altro.

QUANDO IL GIUDIZIO NON È POSITIVO

Nel giudicare un nostro simile come “diverso”, in modo negativo, contribuiamo a creare una realtà che mai vorremmo per noi stessi o per le persone che amiamo. La mente, “mente”, recita una frase che, con un gioco di parole, dice l’esatta verità sulle funzioni e processi elaborativi naturali del nostro cervello il quale “interpreta” la realtà che ci circonda secondo schemi personali, unici, diversi appunto, per ognuno di noi, rendendo difficile distinguere ciò che è reale e oggettivo, da ciò che non lo è. Ciò che può essere importante per me, non è detto che sia, allo stesso modo, importante per te. Ciò che ritengo giusto e corretto per me, potrebbe essere trascurabile per te. Questo è ciò che apparentemente ci differenzia gli uni dagli altri, ogni cervello opera, interpreta, elabora le informazioni provenienti dal nostro ambiente in una maniera tutta sua.

L’ILLUSIONE SUL DIVERSO

È questa dicotomia apparente che ci spinge a pensare di “essere diversi”, il sentire il nostro IO prima, e poi tutto il resto. L’illusione fondamentale che ne deriva guarda caso, anziché avvicinarci ci allontana gli uni dagli altri. Ma siamo così tanto diversi dai nostri simili? E questa diversità è così netta da motivare e giustificare la nostra repulsione per il diverso? A ben guardare la nostra visione della diversità è strettamente legata ed in relazione a come osserviamo la realtà, sotto quale angolazione vogliamo inquadrarla, in parole povere è sempre frutto di come percepiamo o possiamo percepire il nostro ambiente, ergo è sempre frutto della visione della realtà che abbiamo nella nostra mente.

LA STORIA INSEGNA

Una frase del Budda recita “Se la mente degli esseri viventi è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente”. Una frase che non lascia dubbi sulla natura della mente dell’uomo. La saggezza del Budda arriva da un tempo assai lontano, circa 2500 anni fa, ma allo stesso tempo è un’affermazione che non risente per nulla del tempo passato anzi, è un’affermazione attualissima anche e soprattutto oggi. La Scienza, acerrima nemica da sempre di tutto quello che proveniva dalla sfera sia spirituale che religiosa, oggi si ricrede fornendo indicazioni precise e alquanto combacianti con il pensiero filosofico e religioso del passato, su come la nostra mente elabori e processi le informazioni che i nostri cinque sensi le forniscono, facendoci giungere a conclusioni erronee su cosa sia la realtà oggettiva. Ci dice infatti che non sempre quello che vediamo, sentiamo, percepiamo, elaboriamo come pensieri, immagini nella nostra mente, sia calzante con la verità oggettiva delle cose.

LA REALTA’ OGGETTIVA

Da ciò deriva la consapevolezza che la realtà che presumiamo di conoscere e comprendere potrebbe non essere effettivamente così come la percepiamo. Infatti le scoperte fatte dalla scienza basata sulla matematica quantistica stanno di fatto cambiando la visione che fino ad ora gli scienziati avevano del nostro universo, avvicinando il loro modo di pensare a quello che da secoli è il credo su cui si fonda la fede religiosa e la filosofia basata sulla spiritualità dove il tutto è una cosa sola e nulla e diviso o separato dal tutto. Tutto è energia, non c’è nulla di più di questo. Tutto si riduce a un mero sogno olografico, una realtà che acquisisce sostanza solo se si presuppone un osservatore interagire con essa. Ma non desidero entrare in pensieri metafisici, né teorici, né tantomeno scientifici perché il discorso ci porterebbe troppo lontano.

LE OPPOSTI CHE SI COMPLETANO

Desidero invece farti notare che fa parte dello stesso quadro originato dalla nostra mente anche il concetto inverso, quello cioè di uguaglianza. Appurato il concetto che l’apparente diversità che ci distingue gli uni dagli altri è un costrutto puramente concettuale anche se oggettivo partendo da una visione che va dal macro al micro. Lo stesso si può dire del concetto contrario, dove dal micro si passa al macro e dove tutti siamo in questo caso simili. Analizzando le similarità che ci accomunano infatti si nota che le somiglianze con gli “altri” sono numerosissime e direi sostanziali, tanto solo numerose. Sin da subito, si è visto infatti che alcuni gruppi di persone condividevano caratteristiche temperamentali simili. Questo ha spinto gli studiosi del passato a cercare di catalogare, suddividere, raggruppare tali gruppi per meglio comprenderne il comportamento a livello sociale.

I GRUPPI E LE CATEGORIE

In questo caso ci sono stati svariati tentativi, direi anche ben riusciti di catalogare queste diversità. La teoria Ippocratica 400 A.C. circa ne è un esempio lampante. Collerico, Flemmatico, Sanguigno e Melanconico, erano i quattro macro gruppi nei quali, secondo Ippocrate, si potevano dividere i principali temperamenti delle persone. Ancora più antica la divisione quaternaria dell’Astrologia anche se caratterizzata da alcune grandi differenze. Volendo fare una comparazione tra le due per similarità potremo dire che i collerici sarebbero abbinabili ad alcune caratteristiche dei Segni di Terra, i Flemmatici ai Segni d’Aria, i Sanguigni ai Segni di Fuoco, e i Melanconici ai Segni d’Acqua. Ma a prescindere dai significati più o meno calzanti l’Astrologia permette una più ampia e analitica comprensione dei temperamenti spingendo l’analisi e l’osservazione dal macro-aspetto condiviso da molti, al micro-aspetto personale e unico del singolo individuo con più precisione.

L’ANGOLO DI OSSERVAZIONE

Questa mia piccola parentesi teorica sui temperamenti astrologici è fondamentale per permetterti di comprendere ancora meglio l’immensa importanza del concetto di base dove in sostanza l’idea o per meglio dire, l’interpretazione della realtà dipende da come, e da che angolazione la osservi e come questo cambiamento di pensiero porti a valutazioni assai differenti. Essere diversi è parte del nostro bagaglio, della nostra essenza in quanto esseri umani così come per il nostro corpo avere due occhi, due orecchie e un naso. Ma la bellezza e la grandiosità di Madre natura in quanto principio di creazione sta proprio nel differenziare quello che in apparenza è uguale, e rendere simile ciò che in apparenza è unico. Hai mai visto un naso perfettamente uguale ad un altro, o un paio di occhi, o un paio di impronte digitali? Simili, ma non identiche. Neanche i gemelli monozigoti sono perfettamente identici tanto che basta una piccola diversità per renderli unici.

IL SENSO DI SEPARAZIONE

In ultima analisi il senso di separazione che avvertiamo dai nostri simili è frutto dell’idea di diversità che pensiamo di vedere, la quale ci spinge a temerla o a rifiutarla, mentre la sensazione di similarità e di appartenenza ci avvicina e ci unisce. Due forze, “immaginarie” eppure “reali” che si contrappongono così come tutto in natura, notte, giorno, maschile, femminile, luce, oscurità, male, bene tutto apparentemente in antitesi, ma tutto indissolubilmente collegato, unito in un unico armonico equilibrio chiamata realtà.

L’ILLUSIONE FONDAMENTALE

L’illusione fondamentale insita nel nostro modo di “vedere” attraverso gli occhi della nostra mente, non ci permette di comprendere che, in quanto diversi, siamo esattamente uguali a quelli che allontaniamo e in quanto uguali, siamo essenzialmente diversi a quelli che avviciniamo.  Io più te facciamo noi, e noi più loro siamo gli altri, e tutti gli altri siamo tutti “noi” diversi ma essenzialmente simili. “Uno, nessuno, centomila” citava uno dei romanzi più famosi di Luigi Pirandello. Quindi il “diverso” non esiste se non nella nostra mente che vede “diverso” quello che in realtà è un altro nostro simile. Ma perché questo avviene, cosa ci spinge a respingere ciò che in realtà è parte integrante della nostra vita?

L’INDIVIDUALITA’ CHE SEPARA

Il fatto che sentiamo la nostra individualità separata da quella degli altri. Pensiamo di essere qualcosa di “diverso” perché non percepiamo l’altro. L’armonia, l’amore, l’equilibrio, sono frutto della comprensione, compassione, evoluzione verso una più alta forma di pensiero. Tutto dipende dal nostro grado di comprensione, dal nostro grado di equilibrio interiore, dal nostro grado di evoluzione personale. Più evoluta la forma di pensiero, più alto il grado di equilibrio raggiungibile nella vita. Ma senza consapevolezza e comprensione si passa immancabilmente da illusione a illusione e così pensiamo, agiamo, e di conseguenza creiamo una realtà illusoria piena di ostacoli, e sofferenze che potremo risparmiarci se solo ci sforzassimo un po’ di più a seguire il nostro cuore anziché la mente.

UN ESEMPIO CONCRETO

Prendiamo ad esempio il dolore, se io provo dolore, solo io so quanto dolore provo, tu non puoi saperlo perché tu non puoi sentirlo come lo sento io. Il senso di separazione è sempre presente in noi e se non ci avvicina agli altri ci allontana immancabilmente, ma lo è anche l’aspetto di similarità che ci fa comprendere la sofferenza di un nostro simile perché consci del fatto che la sofferenza di un altro ha la stessa origine della nostra. Sta a noi distinguere cosa è reale da cosa non lo è, e per farlo serve educare sé stessi al controllo della propria mente, così da poter comprendere cosa è illusione e cosa non lo è.

IL CORRETTO MODO DI INTERPRETARE

Ogni modo di interpretare la vita porta ad un modo di pensare e viceversa, ed ogni modo di pensare porta a tipologie di azioni, le azioni portano poi a conseguenze, positive, negative, con varie sfumature sia in un senso che nell’altro, a seconda se sono basate sugli istinti più bassi o sui valori più alti e nobili. Tali conseguenze sono il fulcro su cui gira la vita di ogni persona, sono proprio le conseguenze delle azioni che compi ogni giorno che danno forma al tuo presente, al tuo futuro, alla tua vita, bella, brutta, soddisfacente o insoddisfacente. “Karma”, questa è la parola data dalla filosofia buddista, “destino” quella data dal pensiero cristiano, ma poco importa che nome gli dai, il significato intrinseco non cambia, il meccanismo che gli dà forma non cambia, ci saranno sempre conseguenze alle azioni che compi in qualunque modo tu lo chiami. Ma di questa verità assoluta, ne teniamo conto nel nostro vivere quotidiano?

IL MONDO CHE TUTTI VORREMMO

Adesso faccio un volo pindarico e immagino un mondo dove tutti sanno e tengono presente quello di cui ho parlato sino ad ora. Mettiamo il caso che tutti sulla Terra, sappiano e tengano presente questa legge basilare della nostra realtà di esseri pensanti e quindi umani dove tutti siamo individui unici ma allo stesso tempo simili. Mettiamo anche il caso che ogni persona su questa Terra si renda conto che, la verità soggettiva, perché è di questo che sto parlando, è una realtà “oggettiva” per tutti. Mettiamo il caso che tutti, sulla terra, prendano coscienza che la verità soggettiva sia una cosa naturale e perfettamente umana come respirare e mettiamo anche il caso che tutti sulla Terra accettino questa verità come un dato di fatto, una realtà indiscutibile per tutti. Mettiamo anche il fatto che tutti possano comprendere e condividere questi concetti base mettendoli in pratica. Il risultato di questa presa di coscienza “globale” secondo me dovrebbe sfociare in una più ampia tolleranza individuale verso le idee e le opinioni degli altri. Per me, sarebbe naturale che la pensi a tuo modo e che la tua opinione abbia un punto di vista diverso dal mio e allo stesso modo per te. Una maggiore presa di coscienza globale nell’accettare idee diverse come la normalità delle cose, porterebbe ognuno di noi ad accettare il “diverso” come usuale, scontato direi, perfettamente naturale. Cultura, usanze, lingua, colore della pelle, credo religioso, tutto perfettamente accettato ed integrato al mio modo di pensare.  Questa più profonda comprensione della innata diversità di pensiero che ognuno di noi sviluppa nella vita dovrebbe portare ad un’accettazione maggiore del prossimo non allontanandoci gli uni dagli altri. Dovrebbe portare ad una conseguente e più grande compassione perfino per il prossimo che magari non riesce ad arrivare alle stesse conclusioni nostre.

LA PACE NEL MONDO

Questo porterebbe ad un desiderio più grande da parte di tutti al mutuo aiuto. Tutte le persone in difficoltà verrebbero aiutate, comprese quelle che non riuscissero ad uscire da situazioni contingenti di difficoltà dovute al luogo di nascita (pensiamo a chi nasce nei Paesi poveri) o allo stato di indigenza culturale (possibilità o meno di studiare, libertà di viaggiare…) ecc. Si svilupperebbe quel senso comune di fratellanza tra i popoli, che avrebbe come conseguenza ovvia la fine delle guerre endemiche, a causa del totale rifiuto da parte di tutti di usare la guerra come possibile soluzione nella risoluzione dei problemi, e il conseguente rifiuto di utilizzarla come mezzo di coercizione e sopraffazione del più debole o di chi la pensa in maniera differente. Diminuirebbero così le conseguenze derivanti dal modo di pensare scorretto che oggi è dominante, e che crea: invidia, critica non costruttiva, autoritarismo, egocentrismo, egoismo, aggressività, violenza, avidità, intolleranza e così via. Se veramente il concetto esposto più sopra venisse accettato, compreso, e condiviso -veramente -, il mondo vedrebbe finalmente una rivoluzione totale di pensiero verso il bene e la pace mai visti.

LA REALTA’ È BEN DIVERSA

Ti risulta che questo avvenga ai giorni nostri? Intendo dire, ti sembra un fatto abituale che due persone che parlano di realtà diverse, argomenti in antitesi, studi scientifici divergenti, opinioni politiche diverse lo facciano rispettandosi a vicenda perché consapevoli di essere comunque entrambi alla ricerca della verità, rispettando le reciproche diversità di vedute personali, accettando con pace e serenità il pensiero altrui anche se diverso senza azzannarsi il più delle volte alla gola?

PROPOSITI PER IL FUTURO

Ecco perché pur nella mia unicità in quanto individuo, ritengo di essere esattamente uguale a te che leggi queste righe, o che ascolti il podcast, ecco perché amo la mia professione di Astrologo e Coach. Ecco perché aiuto le persone a capire, attraverso l’analisi della loro Carta del Cielo Natale, cosa realmente sono e cosa potrebbero diventare se abbracciassero l’idea che esiste un modo per ampliare la visione personale ed amplificare le potenzialità individuali. Tornando al titolo del podcast, “se sei diverso, non è vero, che non sei come me, ma l’esatto opposto”: comprendo perfettamente cosa sei, è proprio per questo che posso aiutarti a progredire perché è esattamente quello che ho fatto prima su me stesso. Creare una società più consapevole ed equilibrata, famiglie felici, rapporti veri tra persone che si amano, porterà alla creazione di un futuro dove nessuno più si sentirà fuori posto nella vita. Io credo in questo, così come credo che ogni ostacolo si possa superare, trovando la giusta prospettiva interiore che permetta di vedere l’infinità di possibili soluzioni a portata di mano nascoste da una prospettiva sbagliata, o da una illusione troppo illusoria da poter essere recepita. Il mio messaggio per te è: “diversi nell’uguaglianza, uguali nella diversità per sempre fratelli”.

RICORDA

Per il momento è tutto e ricorda che posso, attraverso l’analisi approfondita delle tue caratteristiche Astrali basate sulla tua Carta Natale, scoprire le tante potenzialità innate che hanno avuto origine nel momento della tua nascita, e insieme decidere se e come utilizzarle allo scopo di potenziarti in vista di un fine preciso da te scelto. Poi attraverso sedute mirate di Coaching-Astrologico potenziare il tuo approccio al lavoro, migliorare le tue capacità comunicative per migliorare il tuo rapporto con gli altri, incrementare la tua sensibilità o viceversa la tua resistenza alle difficoltà. E attraverso un allenamento costante, e esercizi mirati potenziarti finalizzando il tutto ad un risultato che sfoci in una realizzazione piena o al raggiungimento dello scopo prefissato. Raggiungi il tuo obiettivo, qualunque esso sia. Se vuoi contattarmi francopassarini.it è il blog dove potrai trovare informazioni su come richiedere un consulto on-line con me dal vivo. Continua a seguire il mio podcast e clicca mi piace o lascia un commento, mi aiuterai a migliorare e a proseguire questo progetto e non dimenticarti di cliccare sulla campanella di notifica. Per oggi è tutto, ti ringrazio per aver ascoltato fino a qui e ti auguro una buona vita!

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