NDE, uno sguardo nell’Aldilà

Eccoci ancora una volta a parlare delle esperienze delle persone che sperimentano il decesso per una manciata di minuti e che, grazie alle moderne tecniche di rianimazione, ritornano alla vita con il ricordo di ciò che hanno visto nell’Aldilà, in quel piccolo lasso di tempo in cui si sono liberate del corpo fisico. Parlerò anche degli elementi che le contraddistinguono e che le accomunano le une alle altre.  Come già detto, le storie provengono da ogni parte del mondo e, negli ultimi anni, hanno destato sempre più interesse anche in campo scientifico.

ANCHE LA SCIENZA STUDIA LE N.D.E.

Sono infatti ormai tantissimi gli scienziati, provenienti da ogni parte del mondo, che hanno iniziato ad occuparsi di quello che, a loro avviso, è un vero e proprio settore di ricerca. Le ultime scoperte scientifiche su cosa sia la materia e come e di cosa sia fatto l’Universo, basate sulla matematica quantistica, hanno permesso alle menti degli scienziati di accostarsi molto di più alla visione di un Universo fatto di energia che vive, e che muta il suo stato, a seconda che lo si osservi o meno, e che non solo spesso viola le leggi della fisica tradizionale, ma apre anche ulteriori nuovi orizzonti di ricerca, su possibili scenari ancora inesplorati, proprio là dove, fino a qualche decennio fa, avevano creduto che non ci fosse più niente da scoprire. Un tempo le loro menti razionali rifiutavano di accettare un simile scenario, ma ora è per loro impossibile non seguire il flusso di nuove informazioni che li spingono verso una dimensione più spirituale e meno meccanicistica.

L’UNIVERSO CHE VIVE

Tra le nuove teorie s’inizia ad accettare il concetto di Universo = energia vivente, s’inizia infatti a parlare di un unico immenso organismo che racchiude in sé non solo una memoria (mi riferisco ai campi morfogenetici), ma anche una logica che supera spesso la più fervida fantasia. Da sempre l’uomo ha con fede rivolto gli occhi al cielo, credendo in un essere superiore, creatore di tutto ciò che poteva vedere, toccare, percepire, lo stesso Budda immerso nell’estasi della sua profonda meditazione ci parla di un Universo che vive dentro e fuori di noi, e sto parlando di un uomo che è vissuto oltre duemilacinquecento anni fa. Questo enorme cambiamento di prospettiva è avvenuto in tempi brevissimi, rispetto al passato.

L’ASTROLOGIA E L’ERA DELL’ACQUARIO

E tutto questo era stato già previsto dall’Astrologia. Era stata infatti predetta una grande rivoluzione, un grande cambiamento della mentalità dell’uomo a livello globale con l’avvento dell’era dell’Acquario, iniziata nel 2021. Secondo questa previsione, essa avrebbe apportato un nuovo e più evoluto modo di concepire la vita, gli uomini avrebbero avuto accesso a nuovi stili di pensiero e nuovi modi di vedere la realtà, superando l’egoismo limitante e controproducente del nazionalismo in nome di un bene superiore. E questo sta effettivamente avvenendo, lentamente, ma inesorabilmente. Non desidero inoltrarmi in tecnicismi né scientifici né astrologici perché sarebbe molto lungo e alquanto complicato affrontarli esaurientemente ed esaustivamente ma, quello che posso dirti, è che ora il concetto di Spirito, visto come entità energetica senziente, non è più così lontano dalle nuove teorie che ogni giorno sono messe al vaglio delle migliori menti del pianeta e che stanno di fatto cambiando il modo di concepire il nostro Universo. Questo è un grandissimo passo avanti per tutta l’umanità. Scienza e religione non sono mai state così vicine come adesso. Qui voglio fare un’affermazione che penso un giorno si rivelerà come una vera e propria profezia. Sono convinto che in un futuro prossimo, i possessori della fede saranno gli stessi uomini che oggi sono chiamati scienziati.

QUANTI CASI DI N.D.E. NEL MONDO?

Ma andiamo per ordine e inoltriamoci nel cuore di questo podcast, e cominciamo a dire che i casi di NDE sono migliaia ogni anno, in ogni parte del mondo. Io stesso sono venuto a conoscenza che tre persone tra i miei conoscenti, hanno avuto un’esperienza di premorte. Ma chi per primo ha dato la possibilità al grande pubblico di essere informato sull’esistenza di persone che avevano avuto l’esperienza di tornare dal mondo dei morti? Il merito è da attribuire senza ombra di dubbio al dottor Raymond Moody che per primo fece una sistematica ricerca delle testimonianze pre-morte, divulgandone poi i risultati sotto forma di un libro che divenne nel 1977 un vero e proprio Best Seller, famoso in tutto il mondo e tradotto in moltissime lingue dal titolo “La vita oltre la vita”. Nel libro sono raccontate le esperienze di moltissime persone che raccontano storie anche apparentemente diverse, ma che ad un’analisi più approfondita, mettono in evidenza elementi che nelle storie NDE non mancano mai. Questo è indubbiamente uno dei fattori che hanno stuzzicato la curiosità e l’interesse degli studiosi. Scommetto che anche tu, che ascolti il podcast, ne conosci qualcuno.

LE SINGOLARITA’ DELLE N.D.E.

Devi sapere che, ogni esperienza raccontata, da qualsiasi parte del mondo provenga, ha al suo interno almeno sette su quindici elementi, che le unisce alle altre migliaia nel mondo. Non ha alcuna rilevanza né la lingua, né il ceto sociale, né la cultura, né la religione, o l’età, ogni esperienza ha al suo interno 7 o più elementi su 15. Le sfumature dei racconti possono essere diverse, ma questi 15 elementi sono sempre presenti nei racconti NDE. Ora, gli amici matematici potrebbero dire la loro. La domanda è questa: quali probabilità ci sono che non una, non cento, ma migliaia di storie provenienti da ogni parte del globo ripetano tutte gli stessi percorsi, sensazioni, immagini e che queste siano ben quindici ogni volta? La certezza della veridicità delle storie sarebbe plausibile? Secondo me sì: lascio a te tirare le somme e trarre le tue conclusioni come è giusto che sia, ma, sono sicuro che avrai capito il senso del mio messaggio.

CONOSCERE PER EVOLVERE

Ovviamente non mi aspetto che tutti credano ciecamente solo perché io ne parlo, ed è giusto così perché credo che ogni persona debba farsi la propria opinione indipendentemente da ciò che gli viene detto, o raccontato per sentito dire o per presunta esperienza indiretta o diretta che sia. Qui entra in ballo lo spirito che mi muove da sempre ed è quello dello spirito di ricerca individuale, che ogni persona dovrebbe desiderare di perseguire, perché solo attraverso la propria esperienza si può giungere alla verità, solo il sapere permette ad ogni individuo di progredire, evolvere, in un essere più evoluto che non crede, ma sa, perché l’ha provato sulla propria pelle o perché, dopo anni di studi, ha potuto constatare di persona la veridicità di ciò che ha in fine trovato, quella verità che lo ha reso migliore.

ESSERE SCETTICI NON È UN DIFETTO

D’altronde, anche San Tommaso con la sua incredulità è servito da metro di paragone alle menti più incredule. E lui aveva assistito alla resurrezione del Cristo, non direttamente, ma comunque un evento quantomai inconsueto, vedere un uomo vivo e vegeto che poco tempo prima era morto su una croce. Secondo il mio punto di vista tutto fa parte del grande disegno di Dio, e anche San Tommaso con la sua diffidenza serviva a completare il quadro generale del progetto di Dio. Voglio dire che essere scettici non è sbagliato, sbagliato è far sì che l’essere scettici non consenta alla persona di progredire, evolvere, che metta a tacere la curiosità, che contrasti lo spirito di ricerca, che ogni uomo deve avere se desidera migliorare sé stesso, e qui è il mio essere Coach che parla ovviamente.

NULLA AVVIENE PER CASO

Io so che nulla avviene per caso, siamo noi che a volte non riusciamo ad unire i punti di una realtà che spesso sfugge al nostro controllo. Il cambiamento deve procedere alla velocità che è giusto che abbia per ognuno di noi. Come ogni frutto ha bisogno del giusto tempo di maturazione, per essere poi apprezzato in tutta la sua bontà, anche la ricerca della verità ha bisogno dei suoi tempi per essere trovata, accettata, vissuta. Madre Natura insegna, e in fatto di tempo, lei non sbaglia mai. Quindi il mio messaggio per te è: non smettere di cercare, perché, come disse tanto tempo fa Gesù in persona, “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” questo ci ha detto e questo è giusto che noi continuiamo a fare, così come è giusto iniziare a concepire la nostra esistenza legata profondamente ed indissolubilmente al ciclo della vita che prevede anche l’essere consapevoli della nostro passaggio da questa tappa di esistenza fatta di materia vivente alla prossima tappa fatta di energia vivente. Iniziamo, infatti, a comprendere che in noi c’è molto di più di quello che possiamo vedere con i nostri, seppur utili, ma quantomai limitati e limitanti, occhi fisici.

L’INIZIO DEL VIAGGIO

Ma torniamo alle storie e ai viaggi fuori dal corpo, che queste persone hanno fatto. Premetto che le storie sono raccontate da persone di cui la maggior parte non ha mai saputo cosa fosse una NDE. E mi sto basando solo sulle testimonianze raccontate in questo secolo. Visto che ho parlato dei 15 elementi contenuti più o meno in ogni storia, ma spesso sono molti di più, citerò i principali sotto forma di storia tipo. Alcuni sono ormai diventati famosissimi e conosciuti da tutti, come il tunnel nel quale le anime transitano da questo all’altro mondo. Ma andiamo per ordine.

IL SUONO DEL DISTACCO

Tutto inizia con la persona che al momento della morte si sente fuori-uscire dal proprio corpo, la sensazione precedente alla fuori-uscita dello spirito dal corpo è di solito un suono, c’è chi lo ha identificato come una serie di colpi che assomigliano ad un martello su un’incudine, chi ha sentito invece una serie di ronzii fastidiosi, chi un suono di campanelle, le esperienze possono sembrare diverse ma hanno in sé sempre l’elemento rumore percepito lontano, ovattato, come se provenisse da un altro luogo, percepito nel momento del distacco dal corpo.

LA LEVITAZIONE

Poi la persona si sente sollevarsi in alto, si sente spinta verso l’alto, di solito verso il soffitto, se in quel momento si trova in una stanza, comunque in alto, se è in una stanza solitamente si posiziona in un angolo, e da lì osserva: osserva la scena, ad esempio osserva le pratiche di rianimazione se si trova in un Pronto Soccorso, e guarda il suo corpo, incuriosito dalla scena che sta attraendo la sua attenzione, ma la guarda con un certo distacco, alcuni non si riconoscono e dicono a sé stessi, “Ma guarda quel poveretto, chissà cosa gli è successo?”, altri invece si riconoscono quasi subito ma si rendono conto di non provare le solite sensazioni che proverebbero in quella circostanza, se fossero in condizioni diciamo, normali, consuete. Nessuno infatti prova quello che dovrebbe essere un normale sentimento di attaccamento verso il proprio corpo, anzi, alcuni lo trovano poco bello da vedere addirittura, steso lì come un sacco vuoto.

CHE FORMA HA IL NOSTRO SPIRITO

I giudizi in questo caso sono i più disparati. La persona non sente differenze nella sua nuova forma, la sensazione è quella di completezza, sente di avere un corpo completo, anche se ancora non si è reso del tutto conto che non ha più un corpo. Di solito rimane lì, così, ad osservare ciò che accade intorno a quello che un tempo era il suo di corpo. Ascolta le parole dei medici che lo danno per morto e dice no, non è vero, io sono vivo, guardatemi, sto benissimo.

NESSUNO LO SENTE

Allora prova ad interagire con le persone che sono lì ma scopre ben presto che non può farlo, non può toccare nessuno né parlare con nessuno, nessuno lo sente, né lo vede. Alcune volte la persona-entità esce dalla stanza fluttuando, passando attraverso le pareti come se fosse un fantasma come quelli che vediamo nei film, e fa un giro qua e là, senza una meta prestabilita, spinto solo dalla curiosità. Allora può capitare di giungere nelle stanze in cui sostano in trepida attesa i parenti, parenti intenti ad abbracciarsi, piangenti, altri che anziché piangere, si fumano una sigaretta o si prendono uno snack dal distributore del piano, altri fanno battute e parlano del più e del meno, si sa, non tutti i parenti sono così vicini al malato da essere emotivamente coinvolti o si lasciano coinvolgere dalla situazione. È un dato risaputo che non tutti reagiamo allo stesso modo, specialmente in casi come questi.

UNA STORIA VERA DI N.D.E.

A questo punto mi fermo un attimo e ti racconto una NDE che mi sembra caschi a fagiolo, come si suol dire. È capitato ad una signora, che dopo essersi ripresa, ha voluto chiamare al suo capezzale il parente poco rispettoso, visto dall’alto mentre fluttuava come spirito, e gli ha fatto una ramanzina con i fiocchi per come si era comportato mentre lei lottava tra la vita e la morte. Puoi immaginare la reazione del parente in questione che si è visto raccontare per filo e per segno ciò che aveva fatto e detto, mentre per lui, la donna che lo stava rimproverando era deceduta. Sono cose che ti cambiano la vita, almeno questo è il mio punto di vista. Non tanto per la ramanzina, quanto per il fatto che devi necessariamente accettare una realtà che fino a pochi istanti prima non conoscevi, né concepivi lontanamente. Questa, ad esempio è una NDE a cui è difficile non credere perché ha in sé una prova di veridicità inconfutabile. 

UNA PROVA INATTACCABILE

Come fa una donna deceduta, anche se per pochi minuti, a vedere e sentire, tutto ciò che accade in sala di aspetto distante e separata da molte pareti? Ce ne sono molte di storie, dove un approccio logico e razionale non è in grado spiegare ciò che è avvenuto, e se avrai la pazienza di seguirmi te ne renderò partecipe, così che tu stesso, potrai ricercare la fonte e farti una tua idea su questi fatti straordinari. Ci sono alcune NDE, ad esempio, che sono particolarmente importanti per i ricercatori, sempre a caccia di prove inconfutabili che avvalorino le loro ricerche.

IL MIRACOLO DELLA VISTA

Lo sapevi che ci sono NDE di persone non vedenti dalla nascita, le quali da morte, per la prima volta nella loro vita, scusa il gioco di parole, hanno potuto vedere oggetti, pareti, colori, la vita che mai avrebbero potuto vedere? Al loro risveglio hanno raccontato e descritto particolari che non avrebbero potuto né vedere né descrivere prima dell’accaduto. Sono cose che fanno pensare, non credi?

IL TUNNEL

Ma torniamo virtualmente accanto all’ipotetico morente che sta ora osservando una fessura, oppure una porta, una semplice uscita che emette luce, la luce lo attrae e subito dopo entra in un tunnel lunghissimo e oscuro che però ha sul fondo, lontanissima un’apertura luccicante. La velocità che permette di arrivare in fondo al tunnel è descritta come incredibile, impensabile, inconcepibile, spesso non ci sono parole per chi tenta di dare una idea della velocità alla quale la sua anima percorreva il tunnel, alcuni di loro parlano della capacità di dare una direzione alla loro traiettoria all’interno del tunnel, come una guida automatica, gestita esclusivamente dal pensiero. Il tempo poi non è più percepito e nessuno sa come spiegare quanto tempo ci è voluto per arrivare sul fondo. Il tempo è un altro elemento che contraddistingue le esperienze di pre morte, l’unico dato certo è che non esiste nell’Aldilà. Molto semplicemente, non esiste. Molti raccontano anche di aver visto altre anime transitare chi in un senso, chi nell’altro, lungo il tunnel.

IN FONDO AL TUNNEL

E così si arriva al fondo del tunnel, che diventa sempre più grande e sempre più luminoso ogni istante che passa, fino ad uscirne, dove tutto intorno è luce. Alla fine del tunnel la luce è abbagliante ma stranamente non ferisce gli occhi anzi, dona un senso di pace e serenità, unito ad una sensazione di amore così intenso che chi lo ha provato, dice di non poterlo descrivere con le parole. In questo meraviglioso posto di insolita bellezza, trova ad aspettarlo parenti defunti e persone care. Ecco questo è il limite massimo che la maggior parte delle persone – non tutte – hanno raggiunto in un NDE, per poi essere costrette a tornare indietro. Dico costrette non a caso perché la sensazione di pace è così intensa che non vorrebbe tornare indietro nessuno ma è a questo punto che di solito un parente o una persona cara o un essere di luce, dice al neo-defunto che deve necessariamente tornare indietro, per una ragione o per un’altra. I motivi sono i più disparati: o perché non hanno ancora finito quello che devono compiere in vita, o perché hanno figli piccoli che hanno bisogno del genitore, o più semplicemente si sentono risucchiati per i piedi da una forza irresistibile che li riporta istantaneamente nel corpo. Questo accade quando le pratiche di rianimazione sono state efficaci.

COSA LI ASPETTA UNA VOLTA TORNATI

Il dolore, una volta rientrati nel corpo è molto spesso intenso sia fisico, che psicologico, un dolore sordo e profondo. Quello fisico è dovuto alle pratiche di rianimazione, alla malattia o a ferite riportate nell’incidente che li ha costretti alle cure ospedaliere, quello psicologico o interiore, a detta dei sopravvissuti, è dovuto al fatto che si viene strappati da un mondo pieno di amore e di pace e benessere senza eguali, il che crea un doloroso disagio, come un distacco forzato da chi si ama, perché in quel luogo ci si sente amati senza remore né pregiudizi né condizioni, di un amore che non ha confini. E questo amore avvolge la persona che ha sperimentato la morte, che vive il distacco da quel luogo, come un vero trauma quando torna a vivere. Per fare un paragone molto approssimativo, è paragonabile alla sofferenza che proverebbe un bambino che viene strappato dalle braccia amorevoli della mamma, ma moltiplicato all’ennesima potenza. Alcuni di loro tornano addirittura arrabbiati con le persone che li hanno rianimati, altri si sentono delusi e amareggiati. Nessuno torna però ad essere come prima, nel senso che l’esperienza è così intensa e piena di sensazioni bellissime che cambia la persona da dentro, il loro modo di vivere viene totalmente modificato.

IL CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA

Tutti sono più buoni, più altruisti, più generosi, più attenti ai particolari importanti della vita e meno interessati alle cose superflue, come il denaro, o i beni materiali. Nessuno di loro ha più paura della morte, e tutti sono più sereni e felici. Non sono rari i casi in cui le persone che hanno vissuto tali esperienze sviluppino anche poteri extrasensoriali o paranormali. Ma anche questo sarà argomento di un prossimo podcast. Pensa che anche chi in vita non credeva in Dio, cambia la sua visione completamente. Un po’ come San Tommaso che ho citato prima, non si possono avere dubbi se vivi sulla tua pelle, anzi è il caso di dire sulla tua anima, un’esperienza di quel genere, con tutte le sensazioni provate durante il viaggio nell’oltre-mondo. Ovviamente questi sono solo alcuni degli aspetti e delle esperienze che si ascoltano dai sopravvissuti alla morte. A mio avviso questa delle NDE è una delle scoperte più importanti che l’intera umanità abbia mai fatto dopo l’avvento del Cristo sulla terra e sono sicuro che sia uno dei segni che la nuova era regalerà all’uomo svelando una piccola parte della verità su chi siamo e cosa ci facciamo qui. Nel prossimo podcast ti racconterò della NDE più lunga di tutti i tempi, l’eccezione alla regola, quella più documentata ed inattaccabile da ogni punto di vista, compreso quello medico-scientifico. E quando parlo di lunga, intendo dire oltre il punto dove quasi tutte si fermano. Quindi non perdere il prossimo appuntamento con il mio podcast.

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