Il sogno: una porta tra due dimensioni

L’atto del dormire a volte può trasformarsi in un vero e proprio viaggio dimensionale. Da sempre le esperienze oniriche hanno rappresentato un modo per prevedere il futuro, o trovare risposte a problemi che in stato di veglia non trovano soluzione. Ma uno dei più esaltanti aspetti è da sempre stato quello di poter comunicare con i propri cari defunti. In questo podcast, ti racconto una storia vera e documentata.

Alcuni dati sul sonno

Dormire è una delle attività più consistenti della nostra vita, dormiamo all’incirca 27 anni in una vita di 80 anni circa, praticamente un terzo dell’esistenza la passiamo a dormire. Ci sono 5 fasi che il nostro corpo autonomamente rispetta nell’atto dell’addormentarsi: predisposizione all’addormentamento, quando ci sdraiamo sul letto; sonno leggero; sonno profondo; sonno molto profondo; e fase REM (Rapid Eye Movement tradotto: movimenti rapidi degli occhi).

È proprio in questa fase che la nostra attività cerebrale è attiva quasi come se fossimo svegli, ed è proprio in questa fase che sogniamo, sogni vividi a volte così reali da ingannare il nostro senso della realtà facendoci credere che stiamo ad esempio lavorando, mentre invece siamo ancora immersi nel sonno. Molti studi sono stati fatti, e molte ipotesi si sono fatte, proprio su questo stato in cui il nostro cervello, ma potrei anche dire la nostra coscienza, si trova a sperimentare ogni notte.

Il sogno: una porta dimensionale sull’aldilà

A volte però avviene qualcosa che supera la realtà, ed entra in una dimensione che non trae più spunto dalla realtà stessa, ma da qualcosa che va otre lo spazio e il tempo, portando alcuni a sperimentare scene e avvenimenti di un ipotetico futuro in cui si vedono spettatori attivi o passivi, ma che sempre ritrova conferma nella realtà quando la realtà temporale si allinea con la visione onirica. È questo il caso che sto per raccontarvi, una notizia di qualche giorno fa, che trovate sul corriere.it.

Il sogno rivelatore di Rosario

È il caso di un insegnante di musica di 62 anni che ad un certo punto sogna il figlio Alberto Maria, deceduto qualche tempo prima di incidente stradale, il quale gli si presenta in sogno con in braccio una bambina dai capelli biondi, e rivolgendosi al padre gli dice che non può parlare perché sta tenendo in braccio la sua sorellina. Il sogno si ripete per ben due volte. Un sogno strano che lascia nel cuore di Rosario, così si chiama il protagonista di questa storia vera, un senso di inquietudine. Il tempo passa, e arriva il momento per Rosario di portare la moglie 56enne a fare una visita nello stesso ospedale in cui lavora, per un controllo, a causa di preoccupanti segni che fanno presagire un responso poco allegro, ma il fato vuole che non è affatto ciò che pensavano fosse, un problema di salute: scoprono infatti una inattesa e quantomai inaspettata, vista l’età della moglie, gravidanza. È nata così, dopo nove mesi, una bella bambina, dai capelli biondi, la stessa che Rosario aveva visto in braccio al figlio deceduto, nel suo sogno. 

Sognare è viaggiare tra le dimensioni

Ecco, questa è l’ennesima prova, una tra le tantissime testimonianze che evidenziano come a volte il sogno non è più tale, ma qualcosa di più, qualcosa che supera le barriere del tempo e dello spazio, e giunge in una dimensione a metà tra la realtà materiale e quella spirituale, dove le anime dei defunti, possono interagire con i vivi. Ma è proprio il caso di usare la parola defunti? Io credo di no, il termine che preferisco usare è “trapassati”, cioè passati oltre, o nell’Oltre, come spesso viene chiamata la dimensione dove gli spiriti soggiornano per un periodo che non è quantificabile, visto che il tempo è una convenzione di questa dimensione, ma che in realtà, nell’Oltre non esiste. Nell’Oltre passato e futuro si uniscono in un eterno presente che non ha barriere né limiti. Difficile da spiegare, difficile da comprendere per noi che viviamo in una realtà che ha regole ferree che limitano sia la nostra visione sia la nostra comprensione.

Molte sono le persone che, mosse dalla sofferenza di aver perso improvvisamente una persona cara, cercano un modo per contattarla, anche soltanto per poterla salutare un’ultima volta. Ma non solo i vivi cercano di comunicare, succede spesso che anche chi ha appena lasciato il corpo su un tavolo dell’obitorio cerchi di comunicare con chi è ancora in vita. I modi sono quelli più disparati, una carezza gelida sulla guancia, una lampadina che esplode, oggetti che cadono senza motivo, visioni del defunto, fino ad arrivare a vere e proprie fuoriuscite dal corpo da parte dei parenti ancora in vita. “Obe”, così vengono chiamate le esperienze fuori dal corpo di una persona che è ancora viva. Perché a quanto pare, si può, l’anima può lasciare il corpo, se sa come fare, rimanendo ancorata ad esso da un cordone argenteo, una sorta di cordone ombelicale che lega lo spirito al corpo, lo stesso che, nel momento della morte, si spezza, quando lo lascia definitivamente. Questo è il caso di persone che hanno potuto accompagnare personalmente, in questo caso spiritualmente, il defunto fino alle porte dell’Oltre. Sono rari casi, ma documentati e reali.

Ci sono molti aspetti che ancora sono in fase di studio da parte degli esperti, riguardo al funzionamento della nostra mente, che è uno dei più complessi e straordinari misteri, lo scrigno della coscienza. Sin dall’antichità la mente è sempre stata al centro di discipline religiose e filosofie che hanno permesso a comuni esseri umani di superare i limiti imposti dalla realtà materiale, accedendo a conoscenze e poteri che di materiale hanno ben poco. Levitazione, precognizione, materializzazione, lettura del pensiero, percezione extrasensoriale, bilocazione, viaggi astrali. Al momento uno strumento che consente di accedere a queste dimensioni è la meditazione, pratica ascetica che permette di accedere a poteri che una persona non manifesterebbe in stato di veglia. Anche gli studiosi hanno appurato che in fase meditativa il cervello attiva le onde alpha, che altro non sono che le stesse cui accediamo in fase di riposo, mentre dormiamo. Questo stato, attivato in fase meditativa, permette ad una persona di accedere da sveglio, a tutta una serie di percezioni e capacità che altrimenti non sperimenterebbe mai. Possiamo immaginare cosa sia possibile fare e cosa si possa provare in uno stato di coscienza allargata dove il proprio Io abbraccia l’Io universale.   

Come al solito mi fermo qui, esortandoti a non dare per certo nulla, a lasciare sempre un piccolo spazio per l’imprevedibile. La riflessione che voglio condividere con te che stai ascoltando è questa: anche se ci sono cose che non comprendiamo, queste, esistono. E anche se non ci sono dimensioni che possiamo vedere, queste, esistono. Come l’aria, indispensabile per la vita, eppure, invisibile. Così Alberto Maria che parla al padre, la cui anima già è vicina a quella della sorella che nascerà, racconta i collegamenti invisibili ma potenti, e veri, tra le tante dimensioni dell’esistenza. D’altronde come dovremmo intendere la storia che è scritta sulla Bibbia, o le parole del Cristo che ci esorta ad avere fede e credere nel Regno dei Cieli? E così ogni religione, e credo, e filosofia, in ogni parte del mondo e in ogni tempo, che parla di dimensioni che attendono l’uomo, oltre la vita. Quindi lascia aperta la porta del cuore, e non chiuderti in certezze limitanti, la vita è piena di cose incredibili e meravigliose che aspettano solo di essere scoperte e vissute.

E se vuoi approfondire questi temi con me, puoi farlo, in una seduta di spiritual coaching, domande, risposte, approfondimenti sulla spiritualità e sul senso della vita. Sul mio blog trovi tutte le istruzioni per prenotare l’appuntamento. Sono a tua disposizione francopassarini.it il mio blog dove puoi trovare le informazioni e i dati per contattarmi. E se ti è piaciuto questo podcast, mettimi un bel like, così facendo mi aiuterai a continuare questo progetto. E se vorrai sarò felice di leggere un tuo commento, al prossimo podcast e buona vita.

Se sei interessato a questo argomento, puoi contattarmi mandandomi un messaggio per fissare un appuntamento. Il mio numero è il 334.6147261 oppure visita il mio sito, francopassarini.it, nella pagina contatti trovi tutti i miei riferimenti. Per iscriverti a questo podcast, e al mio canale YouTube, cerca La Via del Risveglio o Franco Passarini e lo stesso, mi troverai comunque, e non dimenticare di attivare le notifiche, per non perderti le prossime novità. Ciao e al prossimo podcast.

Foto Unsplash (licenza gratuita per tutti gli usi – Creative Commons CC0)