Da cosa dipende la felicità

Se non ti senti felice, non dipende da ciò che fai, ma da come lo fai. Parte tutto dell’atteggiamento interiore e della prospettiva individuale nel determinare il proprio stato emotivo. In altre parole, la felicità non è tanto legata alle azioni esterne che si compiono, ma piuttosto dal modo in cui le vivi e le percepisci. In questo podcast faccio un breve riassunto di ciò che è importante tenere sempre presente per sentirsi soddisfatti, sfatando alcuni luoghi comuni che non sono utili nella vita. Buon ascolto.

Ben ritrovato, caro ascoltatore, è un po’ di tempo che non pubblico un podcast, non per cattiva volontà, la mia vita è piena di cose belle e cose decisamente meno belle, come accade quotidianamente un po’ per tutti, ma, sempre degna di essere vissuta, in un caso e nell’altro. Ci sono cose di cui farei volentieri a meno, questo sì, ma come direbbe il saggio: “tutto è bene ciò che finisce bene”, che è un modo come un altro di dire “porta pazienza, che alla fine tutto passa”.

Sì, lo so, un po’ intimista e forse un po’ troppo realistica come intro ma, se segui il mio lavoro, ormai avrai iniziato a conoscermi. Oggi ritorno su un argomento che sembra semplice da comprende e quindi perseguire, ma che in realtà è una delle cose più difficili da raggiungere, la propria piena realizzazione come essere umano. “Nel mezzo del cammin di nostra vita”, per citare il sommo poeta, è proprio il caso di dirlo, ad un certo punto della tua vita ti accorgi di aver passato quel segno, e ti accorgi di non essere più esattamente al centro della tua vita, ma un po’ più in là, e allora ecco che cominci a pensare che i giorni da vivere sono meno di quelli ormai vissuti, e immancabilmente inizi a tirare le somme, e arriva immancabilmente la domanda delle domande: sono felice?

Qui casca l’asino, come dice il proverbio che non ho ben capito perché questo povero asino debba cadere ogni volta, cosa assai improbabile oltretutto, visto che ha ben quattro zampe. Comunque, ad un certo punto della vita, il domandone arriva, affiora alla mente e inizia il turbamento interiore, quello che ti fa riflettere su ciò che hai fatto e come l’hai fatto. Potevo farlo meglio? Alle persone che si rivolgono a me per avere un consiglio, ricordo sempre che ogni cosa fatta, ha una ragion d’essere nel momento in cui la si fa. Il ricordare serve solo per comprendere meglio a posteriori, non per rammaricarsi, o pentirsi, o stare addirittura male, per ciò che è accaduto e ciò che è andato storto. Il passato è passato, e serve solo come insegnamento, null’altro.

Quindi è totalmente inutile cercare di ragionare oggi cercando chissà quale soluzione, su cosa sarebbe stato giusto fare o non fare. L’importante è solo l’adesso, solo questo conta, ora che sai, ora che hai vissuto, cosa pensi di fare, del tuo meglio o del tuo peggio? Qualcuno si starà domandando, ma cosa c’entra con l’argomento della felicità? C’entra eccome, e te lo spiego subito. Spesso associamo i nostri difetti a ciò che è andato male nella nostra vita, Marco, nome inventato, storia vera, mi chiese consiglio su come riconquistare la sua ex, e soprattutto, era confuso se fosse giusto o meno riprovare a riconquistarla, visto che comunque era consapevole che il suo carattere non era cambiato di una virgola da quando lei lo aveva lasciato. L’indecisione è un campanello di allarme sì, ma molto utile, ti fa capire che non hai le idee chiare, e non è mai bene agire senza avere le idee chiare se non sei sicuro su cosa è giusto fare e cosa no. Nel caso, meglio aspettare che con il tempo, si raggiunga maggior chiarezza.

Ed è proprio questo che Marco cercò di fare saggiamente, chiedendo consiglio. Ma quando Marco mi fece la domanda, mi accorsi che in realtà, e glielo feci notare subito, lui aveva già la soluzione davanti agli occhi. Chiediti, – gli dissi -, cosa è che hai subito evidenziato nella domanda che mi hai rivolto? Hai ammesso di avere un brutto carattere o meglio, delle caratteristiche temperamentali che non andavano d’accordo con quelle della tua ex. Ma ancora più importante, sai di avere un problema che riguarda il tuo comportamento. Allora, hai già la soluzione in mano, la soluzione è… modifica il tuo comportamento. Lui mi rispose perplesso, – non posso certo cambiare quello che sono! – “ma io non ti ho detto di cambiare la tua personalità, – risposi – solo di utilizzarla meglio. Modificare il tuo comportamento, non ti rende un’altra persona, solo migliore”. Modificare, aggiustare, migliorare il comportamento non vuole dire cambiare chi sei, tu rimani sempre tu, solo migliore. Cambiare la propria personalità e migliorare come persona, sono due cose completamente diverse. In realtà, la seconda è proprio quello che ognuno di noi è chiamato a fare nella propria vita sin da quando viene al mondo. Non impariamo a parlare sempre meglio? Non impariamo a operare e lavorare sempre meglio? Questo non ci rende un’altra persona, solo una persona migliore.

Quindi la parola cambiare non è del tutto corretta, io direi correggere, migliorare, usare meglio, questo sì che è corretto. Fin da quando siamo piccoli grazie alla scuola e ai propri genitori, impariamo crescendo a comportarci meglio, imparando dai propri errori, nessuno si trasforma in qualcun altro, rimaniamo sempre noi, ma miglioriamo con l’esperienza. Spesso si parla dello scopo per cui si viene al mondo, e spesso lo si associa all’inutilità del dover imparare, se poi, alla fine si perde tutto morendo. Questo è un altro errore elementare dettato dall’ignorare la realtà oggettiva delle cose. Quello di cui non si tiene conto è sempre il quadro generale dell’aspetto vita. Qual’é questo quadro generale? È che non siamo semplici forme di vita transitorie, lo è il nostro corpo materiale, ma noi, in quanto unità di coscienza spirituali, siamo eterni, e tutto ciò che impariamo, lo porteremo con noi per sempre. Ogni volta che veniamo alla vita, lo facciamo all’interno di un corpo che ci permetterà di sperimentare un determinato sentimento, un determinato impulso, che potrà essere positivo, o meno, ma che, in ogni caso, ci insegnerà qualcosa di noi stessi, della nostra vera natura come entità senzienti. Di questo ne ho già parlato in atri podcast, se non li hai ascoltati, ti invito a farlo.

Faccio un esempio pratico: se nasci sotto un Segno Astrologico dell’Elemento Fuoco, avrai immancabilmente a che fare con quello che viene definito, pregio o difetto, “orgoglio”. Per ogni individuo nato sotto l’elemento “Fuoco” esso si declinerà in diverso modo, e si manifesterà in diversi ambiti della sua vita, creando ora occasioni favorevoli, ora meno favorevoli. Se nasci orgoglioso, non è né male né bene. È solo una caratteristica temperamentale che dovrai imparare ad usare nella tua vita, in ogni occasione della tua vita. Molti di voi staranno pensando che essere orgogliosi è spesso un male, ma io sono contrario al modo di pensare pessimistico in relazione ai temperamenti, perché una caratteristica è solo una caratteristica, né male né bene, dipende tutto da come la usi. Mi piace ricordare sempre l’esempio del martello: se hai un martello e lo usi per costruire, è un bene, se lo picchi in testa al tuo compagno di lavoro è sicuramente un male. Ma la causa non è il martello, il martello non è il male, non è il bene, è solo un utensile, è l’uso che ne fai che gli dà una caratteristica positiva o negativa.

Questo assunto è valido per tutto nella vita di ognuno di noi. Sei orgoglioso e ti avvedi che qualcuno ti manca di rispetto e vai su tutte le furie, e poi ci stai male? Allora cambia il tuo comportamento. Se invece dopo che hai fatto la tua sfuriata ti senti a posto con la tua coscienza, allora va bene per te ma forse non può andare bene per gli altri, se ad ogni azione corrisponde una reazione, ad ogni causa il suo effetto, e se ciò che vedi intorno a te non ti piace, vuol dire che comunque qualcosa di sbagliato hai fatto, e se te ne accorgi, anche se ti sembra di non aver fatto niente di così significativo, se le cose intorno a te peggiorano, vuol dire che il tuo atteggiamento è sbagliato, e allora, l’unica cosa che puoi fare è modificare il tuo comportamento, che ti piaccia oppure no. Punto. Non serve prendersela con la persona che ti ha mancato di rispetto, non serve prendersela con il capo ufficio, o con la fidanzata, o con la suocera ecc.

Vuoi essere felice? Comprendi te stesso, usati al meglio delle tue possibilità, cresci, evolvi, fai un passo in avanti, perché l’unica cosa che puoi cambiare e su cui hai davvero potere e controllo è te stesso. Un consiglio per iniziare il percorso di miglioramento? Inizia a far star bene chi ti è intorno, e vedrai che parte della felicità che distribuirai, arriverà anche a te con gli interessi. Il segreto della felicità è proprio davanti a te, devi solo decidere di volerla afferrare a prescindere dai se e dai ma.

Se vuoi farlo, scegliere di vivere felice, migliorando le cose che vuoi migliorare, sono a tua disposizione, se vuoi conoscere meglio il metodo e gli strumenti che utilizzo nel mio lavoro il mio blog è a tua disposizione, francopassarini.it. Per il momento è tutto, se ti è piaciuto il podcast mettimi un bel like, in questo modo avrò modo di continuare il mio progetto, grazie di avermi ascoltato fino a qui, e buona vita.     

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